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COVID-19 in allattamento: gli aggiornamenti nazionali e internazionali della settimana 19-26 marzo 2020

Ad oggi, sempre più studi dimostrano l’assenza della trasmissione verticale madre-bambino durante la gravidanza o in allattamento [12,16,17,18,5] Cuifang et al. [19], presentano due casi di madri affette da COVID-19 durante il terzo trimestre di gravidanza. Sono stati raccolti campioni di siero materno, sangue cordonale, tessuto placentare, liquido amniotico, tampone vaginale, latte materno e tampone orofaringeo da madre e neonato. Ad eccezione del tampone orofaringeo delle madri risultato positivo, gli altri elementi analizzati sono risultati tutti negativi. Nonostante i neonati siano stati separati dalle madri immediatamente dopo la nascita, gli autori forniscono l’evidenza di un basso rischio di trasmissione verticale intrauterina e suggeriscono il possibile effetto protettivo sui neonati degli anticorpi materni trasmessi attraverso il latte, sebbene in questi due casi l’allattamento sia stato scoraggiato per evitare il contatto ravvicinato.

Sempre più autori confermano l’indicazione all’allattamento per le mamme sospette, confermate (sintomatiche o asintomatiche) SARS-CoV-2. Nel loro precedente articolo su The Lancet, Favre et al. [20] sconsigliavano l’allattamento al seno. Rispondendo in proposito a un commento di Schmid et al. [21], Baud rivede la posizione iniziale degli autori alla luce delle nuove informazioni disponibili [22]. Le nuove indicazioni includono il clampaggio ritardato del cordone e la non rimozione della vernice caseosa fino a 24 ore dopo la nascita. L’allattamento durante l’infezione materna COVID-19 non è più controindicato e dovrebbero essere adottate le misure igieniche idonee. Raccomandano inoltre, nei casi in cui la separazione madre-bambino risulti necessaria, la spremitura del latte [22]L’interim guidance dell’Inter-Agency Standing Committee (IASC) sull’epidemia da COVID-19 e le situazioni di emergenza più in generale, indica per le donne malate di continuare l’allattamento perché il bambino che è già stato esposto al virus dalla madre e/o dalla famiglia trarrà maggiori benefici dall’allattamento diretto. Pertanto, qualsiasi interruzione dell’allattamento può effettivamente aumentare il rischio del bambino di ammalarsi o di ammalarsi gravemente [23].

Alcuni autori cinesi proseguono nella raccomandazione della separazione madre-neonato “per almeno due settimane”, sconsigliando l’allattamento diretto, per “minimizzare il rischio di trasmissione virale evitando il contatto stretto e prolungato con la madre infetta” [14].

Al contrario, l’OMS, i Royal Colleges inglesi e il CDC confermano l’indicazione all’allattamento [24,25,1]. Rispetto al post partum, l’OMS raccomanda che “madri e bambini dovrebbero essere messi in grado di rimanere insieme e fare il contatto pelle-a-pelle, la kangoroo mother care e rimanere insieme e praticare il rooming-in giorno e notte, soprattutto immediatamente dopo il parto e durante l’avvio dell’allattamento. I Royal Colleges indicano che le donne e i loro bambini sani, che non richiedano altrimenti cure neonatali, siano tenuti insieme nell’immediato periodo post partum”. L’OMS e il RCOG offrono, inoltre, queste informazioni sui propri siti web anche alle donne e alla popolazione generale, attraverso una serie di domande e risposte [26,27].

Nell’ultima versione delle proprie indicazioni ad interim, la Società Italiana di Neonatologia suggerisce ogni qualvolta possibile di gestire in modo congiunto madre e bambino, ai fini di facilitare l’interazione e l’avvio dell’allattamento; qualora la madre sia sintomatica e con un quadro clinico compromesso, madre e bambino vengono transitoriamente separati. La decisione se separare o meno madre e bambino va comunque presa per ogni singola coppia, tenendo conto “del consenso informato della madre, della situazione logistica dell’ospedale ed eventualmente anche della situazione epidemiologica locale relativa alla diffusione del SARS-CoV-2.” In caso di separazione del neonato dalla madre, si raccomanda l’uso del latte materno fresco spremuto, per cui non è indicata la pastorizzazione [28].

Diverse testate italiane riportano casi di neonati di madri SARS-COV-2 positive nati sani e allattati direttamente al seno.

Le Regioni stanno elaborando le proprie indicazioni e percorsi per gravide e puerpere con infezione da SARS-COV-2. Si rilevano differenze, in particolare nella gestione dell’immediato post partum. Tali differenze possono essere legate a fattori locali, logistici e organizzativi, oltre che al quadro epidemiologico delle diverse aree interessate.

Aggiornamento del 26/3/2020 https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-gravidanza-parto-allattamento-26-3-20

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